L’anno 2016 in breve

La SSA ha potuto ripartire più diritti grazie alla diminuzione delle spese – ecco l’anno 2016 della SSA in breve:

  • Gli incassi dei diritti hanno raggiunto la cifra record di CHF 22’942’707.-, registrando un incremento dello 0.92% rispetto al 2015. Questo risultato è dovuto alla progressione dei diritti soggetti alla gestione collettiva obbligatoria. L’evoluzione è contrastata negli altri ambiti.
  • Le spese sono diminuite del 4.3% (-146’000 CHF), grazie alle economie realizzate in diverse attività.
  • Il tasso medio delle commissioni è stato oggetto di una riduzione per la quinta volta consecutiva. Nel 2016, si è attestato al 12.75%, ossia 0.31 punti o 2.37% in meno rispetto al 2015. Nel corso degli ultimi sei esercizi è sceso del 27.8%.
  • La SSA versa mensilmente i diritti ai suoi soci e alle società consorelle. Le ripartizioni sono aumentate del 5.31%.
  • Fine 2016, la cooperativa conta 2999 membri.
  • La SSA è lieta di aver concluso un contratto quadro nell’ambito del Video on Demand con l’associazione di coordinamento dei cablodistributori svizzeri. Questo accordo è un importante passo in avanti per la gestione dei diritti nell’economia digitale.
  • La consultazione sulla revisione della Legge federale sui diritti d’autore, aperta fine 2015, ha suscitato più di mille prese di posizione, divergenti ma generalmente negative. Il gruppo di lavoro ad hoc AGUR è stato convocato nuovamente dalla Confederazione. Le sue conclusioni sembrano favorevoli e l’evoluzione della revisione è positiva. Grazie alle veementi proteste degli attori culturali, la messa sotto tutela delle società d’autori è ora abbandonata.
  • Nel 2016 sono stati spesi CHF 1’307’260.- per la promozione culturale. 475 autori hanno partecipato ai concorsi e alle azioni e, di questi ,116 hanno ricevuto un contributo. 9 premi sono stati conferiti in occasione dei festival del cinema svizzeri.
  • Gli incassi 2016 permettono l’attribuzione di CHF 1.217 milione al fondo culturale e circa 655’000 CHF ai due fondi sociali.
  • La legislazione nell’Unione Europea evolve a passi moderati. La volontà di creare un mercato unico digitale si è scontrata con la realtà del finanziamento audiovisivo europeo che si fonda sulla territorialità. L’accesso transfrontaliero ai contenuti è stato liberalizzato in modo estremamente selettivo.